Lo stimolo del tempo vuoto
VISA
Titolo | VISA |
Identificativo | 00000001 |
Credits | Guido Filacorda, Giovanni Leone |
Nazionalità | Italia |
Formato | Digitale |
Metraggio | - |
Durata | 13'50" |
Versione | Italiana e inglese |
Anno | 2020 |
Genere | Documentario |
Origine | Italia |
VISA. Lo stimolo del tempo vuoto
di Giovanni Leone
Fine febbraio 2020: incombe la quarantena. Di lì a pochi giorni tutta Italia diventa zona rossa. Il mio coinquilino e io decidiamo di trascorrere quello che si presentava come un lungo periodo di reclusione nel nostro appartamento a Gorizia. Armati di una reflex Nikon D800, cavalletto e un paio di luci più o meno funzionanti iniziamo a riprenderci nelle nostre scene quotidiane. Quello che all’inizio era un "passatempo" e un "training" è divenuto un modo per documentare estratti di vita reale. Una realtà distorta dalla situazione data dal Covid-19, pensabile sino a qualche mese fa come perfetto soggetto per una narrazione cinematografica distopica.
La difficile situazione della quarantena ha dato occasione e spazio a nuovi input, ben diversi di certo da quelli propri della quotidianità: molti sono gli stimoli nati a sostegno del trascorrere del tempo di reclusione, a cui siamo stati obbligati. Questi mi hanno spinto a cimentarmi nell’esperienza di ripresa: un’intera stanza è stata convertita, per quanto possibile e con i mezzi in possesso, in una sala di montaggio digitale efficiente. Ecco che, nel corso delle settimane, l’appartamento è diventato un set cinematografico, il silenzio della città un audio editabile e il tempo un fedele alleato della precisione. Giorno dopo giorno, io e il mio coinquilino abbiamo preso consapevolezza della valenza e del valore significante delle immagini girate; alternando le riprese al montaggio abbiamo sempre più notato come si stesse concretizzando un progetto, nato da frammenti della quotidianità. In fase di montaggio, gli spaccati di realtà sono divenuti un unicum dialogante.
A integrare le immagini dell’interno della nostra abitazione, quelle riprese all’esterno: dalla terrazza, dalla strada, o dal supermercato. Queste le "registrazioni", in cui più di altre, è forte il carattere documentaristico, in quanto con più forza emergono come protagonisti principali gli effetti della quarantana a cui l’intero paese è stato indotto. I set urbani sono reali e non hanno bisogno di un allestimento e dalle riprese fatte per strada traspare l'assenza della folla dalle strade, o meglio la solitudine dell’unico pedone che le percorre.
Con il coinquilino siamo soliti guardare con occhio critico molti film e prodotti audiovisivi, ad analizzarli e appassionarci. Ecco perché abbiamo sentito l’esigenza di inserirli in alcuni momenti del nostro lavoro: sia per far dialogare i girati con frammenti di alcuni momenti cinematografici e televisvi, sia per cercare di emulare le sequenze più allegoriche con un senso evocativo.
Per il forte impatto mediatico, abbiamo deciso di inserire alcuni momenti della conferenza del Presidente del Consiglio dell’11 Marzo. Inoltre, abbiamo preso in considerazione tre opere: uno sketch di “Aldo, Giovanni e Giacomo” preso dagli archivi di Mai Dire Gol, un brando da un episodio di Our Planet (2019), documentario a tema ambientale presente sulla piattaforma Netflix, e una sequenza del film horror Midsommar (2019) di Ari Aster.
L’idea di potersi concentrare pienamente a questo elaborato video mi ha fortemente invogliato a proseguire le riprese, montare il dialogo tra i tre livelli di narrazione sopra accennati e realizzarne un cortometraggio: Visa.
La spinta più forte è venuta dal desiderio e da un certo bisogno di testimoniare e mostrare la realtà, pura e cruda, in modo da documentare realisticamente la nostra esperienza di quarantena.
PS: come si può notare da quanto scritto, la dimensione audio non è stata analizzata perché ci penserà il mio coinquilino quando, al terzo anno del DAMS, avrà le competenze e i mezzi per poterla rielaborare.